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Siamo solo ciottoli su di una spiaggia

Ian McEwan  On Chesil Beach  Romanzo letto per il gruppo di lettura di Cadoneghe, non penso che altrimenti sarebbe stato una mia scelta. Il ritmo è lento, sembra quasi di sentire un disco che scorra circolarmente, a vuoto, su di un giradischi dimenticato in un'atmosfera polversosa di un tempo ormai trascorso, emettendo una musica che sembra arrivare da un altro universo. La storia è di una epoca abbastanza vicina a noi eppure risuona di un'epoca ormai trascorsa, appartenente ad un'altra era geologica.  La storia racconta di una giovane coppia, appena sposata, che si approccia alla prima notte di nozze, si avvia alla consumazione del primo vero amplesso sessuale per entrambi i protagonisti. Iniziato in medias res, appena giunti in un albergo nei pressi della spiaggia di Chesil (appunto Chesil Beach), la scena comincia in modo modo molto lento, sembra di assistere a scene di un fil muto, in silenzio tra  sussulti del corpo che comunicano, tradiscono, mentono inconsapev...
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Coscienza

Ed ecco che dal buio profondo di questi giorni finiti ma tutti uguali, riemergo e torno a respirare.  La paura del virus, della mmalattia, della morte, presto è stata sostituita da un terrore globale di attento alla libertà indiviuale e dei popoli.  Ed io, granello infinitamento piccolo dell'universo, mi son sentita schiacciare sotto il peso della consapevolezza, indifesa ed indifensibile nel sitema, incapace di difendere me stessa ed i miei cari, ed il mondo che mi circonda, dove vivo e sono immersa.  Le mie spalle sono troppo fragili, non possono sopportare un tale peso e non riuscivo a mostrare ad altri ciò che vedevo, non riuscivo a instaurare una comunicazione e sentivo un mio grido inespresso, che mi teneva prigioniera del mio stesso pensiero. Ho temuto, sapete, per la mia sanità mentale. Adesso inizio nuovamente a respirare, mi aggrappo con forza nel momento del presente. Come ho potuto lasciare andare via i miei giorni, mani e sere e notti, prigioniera di pensieri...

La lettura

La lettura La lettura ti aiuta nei momenti più difficili. Ti isola, ti conduce nell'isola di altrove, in altre dimensioni, in altre vite. Speri che nel frattempo l'uragano passi, la tempesta finisca e ripulisca di ogni nebbia, di ogni grigiore, di ogni cosa che nascondi la luce e il calore del sole,di cui hai estremo bisogno. #ioleggopensodunquesono

Veni. Vidi. Vici.

(lat. «venni, vidi, vinsi») La capacità di sintesi di Giulio Cesare! "Subito marciò contro di lui con tre legioni e dopo una gran battaglia presso Zela lo fece fuggire dal Ponto e distrusse totalmente il suo esercito. Nell'annunziare a Roma la straordinaria rapidità di questa spedizione, scrisse al suo amico Mazio tre sole parole: "Veni, vidi, vici".» (Plutarco, Vite Parallele: Alessandro e Cesare, BUR. Milano, 2004. Trad.: D. Magnino) Giulio Cesare fu sicuramente un uomo deciso e impavido. Forse crudele e senza scrupoli? UN UOMO FORTE? Un tiranno? E ucciso un tiranno ne seguì un altro...ed un altro ancora e la Res-pubblica ebbe fine. #ioleggopensodunquesono

Piccoli miracoli di Julia Alvarez

Millie, ovvero Milagritos, deve percorre un viaggio psicologico e fisico alla ricerca di sé, in bilico tra due paesi, due famiglie, due identità.  Romanzo di formazione. #BibliotecaPreganziol

Il lampo di G.Pascoli -silenzio assordante del tacito tumulto

  Il Lampo è un breve componimento in cui Pascoli mostra la capacità evocativa del fonosimbolismo. La terra sta ansante, livida, in sussulto così come un uomo in preda all'ansia, che fatica a respirare, immobile con le labbra livide, incapace di articolare suono, scosso da sussulti improvvisi e incontrollabili. Il cielo ingombro, tragico, disfatto è come la psiche che si è arresa, ingombra di troppi pensieri, tragica perché sa che la vita finisce in dolore, disfatta, lacerata, ridotta in frantumi. Bianca, bianca, avvolta da un pallore cadaverico appare la casa, ultimo rifugio dalla tempesta, che appare e subito scompare in un attimo. La casa potrebbe esser la famiglia, la stabilità,  che pur scompare sommersa dal buio, da quella silenziosa assordante tempesta, il tacito tumulto, che lascia esterrefatti con lo sguardo perso nella notte nera e buia della profonda solitudine.

Nessuno è reo, nessuno è innocente

Son passati 180 anni dall'edizione quarantana ...eppure...  "All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle”.  “le gride sono scritte per essere maneggiate”  “a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente”.